mercoledì 5 novembre 2008

Nuovo blog per l'Associazione AIKEM

Anche l'Associazione AIKEM (Associazione Italiana Kodály per l'Educazione Musicale) ha avviato un proprio Blog, all'indirizzo http://blog.aikem.it/

"La scelta di creare un blog all’interno del sito - si legge nel primo dei post - è stata dettata dal desiderio di creare una piattaforma di scambio di esperienze, consigli, considerazioni… tra quanti condividono l’impostazione didattica relativa al concetto Kodály. Molti insegnanti in Italia utilizzano questo “metodo”, come si usa chiamarlo da noi, di conseguenza si è avvertita l’esigenza di un punto informatico che facilitasse l’incontro, almeno virtuale, tra chi è già più “esperto” e chi desidera avvicinarsi a questo modo di insegnare ed apprendere la musica."

venerdì 31 ottobre 2008

"La figlia del Re" di Sandro Filippi premiata a Stresa

Nell'ambito del "Concorso Nazionale di Composizione" svoltosi a Stresa dal 25 al 26 Ottobre, ed organizzato dall'Associazione Cori Piemontesi, il brano "La figlia del Re" di Sandro Filippi si è aggiudicato il primo premio nella Categoria "A" (elaborazione di canti della tradizione orale).

L'elaborazione è stata realizzata dal Maestro Filippi sopra l'esito "Tre soldatin", tratto dall'Archivio dell'Associazione Cantar Storie ed acquisito a Trasquera, in Valle Divedro, dalle voci di Pierina e Luciana Del Pedro. Il brano sarà inserito nel volume dedicato ai cori a voci bianche, attualmente in lavorazione, e per il quale si prevede la pubblicazione nel corso dell'anno 2009.

domenica 26 ottobre 2008

"Applausi al Coro femminile 'Dames de la ville d'Aoste' "

(da "Il Popolo dell'Ossola" del 25/10/2008, articolo di Carlo Zaninetti)
-
Lo scorso sabato 18 ottobre, nella sala consiliare della Comunità Montana Valle Ossola, in via Romita a Domodossola, si è svolto il concerto corale "Voci in autunno", organizzato dall'Assessorato alla Cultura dell'Ente Montano in collaborazione con l'associazione "Cantar Storie".
Ospite della serata è stato il coro delle "Dames de la Ville d'Aoste", ensemble a voci femminili che ha recentemente festeggiato il 40esimo anniversario dalla fondazione.
Il gruppo aostano, che negli anni è stato impegnato in numerosi progetti musicali dedicandosi in particolare all'esecuzione di elaborazioni su temi classici e tradizionali, è diretto sin dalla sua origine da Alearda Parisi Pettena, conosciuta in Ossola per l'attività concertistica estiva svolta alle Terme di Crodo.
Il numeroso pubblico presente in sala, nonostante la concomitanza di diversi eventi in ambito locale, ha potuto ascoltare l'esecuzione di brani provenienti dalla tradizione valdostana, friulana e veneta, ma anche classici noti oltreconfine, come "My Funny Valentine", la francese "Au clair de la lune" e il canto basco "Nere Senarra". In conclusione, un trittico composto da Alearda Pettena, con un brioso accompagnamento strumentale per tamburello e chitarra.
Il concerto è stato introdotto dal Laboratorio Corale Cantar Storie, diretto da Luca Bonavia, con l'esecuzione di alcuni esiti della tradizione orale ossolana e Walser.
"Siamo davvero felici - dice Bonavia - di essere riusciti, grazie alla preziosa collaborazione della Comunità Montana Valle Ossola, ad ospitare l'ensemble di Alearda Pettena, chiudendo così nel modo migliore la nostra stagione concertistica estiva ed autunnale, che è stata per noi davvero importante, ricca di emozioni, scoperte e nuovi orizzonti".
Nell'occasione, Luca Bonavia ha annunciato al pubblico i prossimi progetti dell'Associazione per l'anno 2009, in particolare il primo Seminario per la diffusione del Metodo Kodàly sul territorio locale (con la presenza di esperti italiani ed ungheresi) e la pubblicazione del IV volume "Cantar Storie", dedicato alla coralità a voci bianche.
-
[altri articoli sono apparsi su: "Eco Risveglio Ossolano" del 16/10/2008, "La Stampa" del 18/10/2008, "Il Verbano" del 24/10/2008]

giovedì 23 ottobre 2008

Coralità dell'Arcaico

"[...] Allora sì, il coro potrà farsi testimone di un viaggio. E raggiungere lo sguardo e i pensieri di chi ascolta, prendendo il via tra antiche voci acquisite in un paese tra i monti e portandoli poi a vagare lontano, tra brughiere scozzesi, fiumi orientali e sperduti deserti sabbiosi. Ritrovandosi a sentire vicino la pulsione di un’essenza che non s’è mai allontanata, ma è sempre stata da qualche parte, dentro e attorno a noi, nascosta in certi sogni, in alcuni pensieri improvvisi, lungo desideri, fantasmi ancestrali, intime paure.
E cantare di una capra dispettosa, di un’anguilla avvelenata potrà essere un po’ come salpare, allora, inseguendo con lo sguardo le onde serene e distese dell’Arcaico."
-
(da "Coralità dell'Arcaico - lungo le rotte di un cosmico vagare" di Luca Bonavia, di prossima pubblicazione su "La Cartellina")

lunedì 20 ottobre 2008

Domodossola, 18 Ottobre 2008


"Voci in Autunno" - Partecipazione al Concerto del Coro delle Dames de la Ville d'Aoste

Mammalemistà - elaborazione di Mario Lanaro
Fiore d'arancio - elaborazione di Mauro Zuccante
Un ts Annamarii - elaborazione di Paolo Bon
Susanne màcht uf zàr - elaborazione di Luca Bonavia

(presto la Rassegna Stampa e altre fotografie dell'evento...)

martedì 14 ottobre 2008

"Il canto che dice cantando"

“ […] possiamo così cogliere pienamente la portata delle citate parole di Kodály e di queste altre che seguono: «Lo scopo della musica non è quello di dover essere giudicata, ma di diventare la nostra sostanza». Musica dunque come essenza vitale, come «linguaggio naturale», che, secondo Heidegger, attinge la propria natura dal «Dire originario» […], che è il «modo in cui l’Evento parla: modo non tanto come maniera, quanto piuttosto come […] «il canto che dice cantando»."

(dall’Introduzione al volume di Giovanni Mangione “La riscoperta della musica attraverso il metodo Kodály”, ed. Acquafresca, Chiasso, 1981)

martedì 7 ottobre 2008

"Voci in Autunno" - il Laboratorio Corale Cantar Storie ospita il coro delle "Dames de la Ville d'Aoste"


Sabato 18 Ottobre alle ore 21.00, presso la Sala Consiliare della Comunità Montana Valle Ossola (in Via Romita a Domodossola) si terrà un concerto a cura del coro delle Dames de la Ville d’Aoste, diretto da Alearda Parisi Pettena.
Il Coro aostano, che ha recentemente festeggiato il 40esimo anniversario dalla sua Fondazione, ha ospitato nella primavera di quest’anno i cantori del Laboratorio Corale Cantar Storie per un concerto celebrativo, svolto all’Auditorium di Pollein.
Per il Laboratorio Corale è l’occasione di “chiudere” nel modo migliore una stagione concertistica ricca di soddisfazioni e di prospettive future. I cantori ossolani eseguiranno quattro canti in apertura di serata (tratti dal repertorio di esiti tradizionali locali) lasciando dunque spazio alle voci femmili aostane.

lunedì 6 ottobre 2008

Un nuovo Progetto: Metodo Kodàly e Coralità dell'arcaico nel Verbano Cusio Ossola


L’Associazione Cantar Storie sta elaborando una nuova iniziativa, che si realizzerà sul territorio locale nel corso della Primavera 2009, con la collaborazione dell’AIKEM (Associazione Italiana Kodaly per l’Educazione Musicale).
Il progetto ha ricevuto sinora il sostegno finanziario di Comune di Domodossola, Fondazione Comunitaria del Verbano Cusio Ossola e Fondazione Banca di Intra Onlus, e si realizzerà mediante una serie di iniziative dirette ad un’ampia gamma di interlocutori (aspiranti musicisti e cantori, cantori già in attività, alunni di scuole elementari e medie, insegnanti, semplici interessati…) al fine di porre in essere una prima divulgazione del Metodo Kodaly per l’alfabetizzazione musicale, valorizzandone anche le implicazioni in campo corale, in linea con la “Teoria corale dell’arcaico” elaborata da Luca Bonavia.
Gli incontri (presentazioni, conferenze, seminari, lezioni/concerto) vedranno la partecipazione di esperti italiani ed ungheresi, ed il supporto dei cantori del Laboratorio Corale Cantar Storie.


Il Progetto si affianca a quello che porterà - sempre nel corso dell'anno 2009 - alla pubblicazione del quarto volume dell'opera "Cantar Storie", questa volta dedicato ai cori a voci bianche. Hanno dato la propria disponibilità a collaborare con le proprie elaborazioni (su esiti tradizionali ossolani): Paolo Bon, Giancarlo Brocchetto, Alessandro Buggiani, Elena Camoletto, Pietro Caraba, Roberto Cognazzo, Gianmartino Durighello, Sandro Filippi, Biancamaria Furgeri, Riccardo Giavina, Mario Lanaro, Gianni Malatesta, Giancarlo Susana, Cecilia Vettorazzi, Mauro Zuccante. Il volume seguirà come di consueto una logica di "doppio binario", con le schede filologiche dei singoli canti affiancate ad una loro elaborazione corale, ed un CD-audio con le registrazioni degli esiti acquisiti alla fonte. L'editore sarà nuovamente Alessandro Grossi di Domodossola.

domenica 5 ottobre 2008

"Arrivederci, Csòkolom" - Un articolo di prossima pubblicazione


L’articolo, scritto da Lilla Emesz, una delle componenti del Coro “Szeráfi” di Pécs, sarà presto pubblicato sulla rivista universitaria “Hetedhéthatár"
(traduzione in italiano di Rita Tillai)

“Siamo molto lieti ed è un grande onore per noi poter cantare nel paese di Zoltán Kodály e Béla Bartók.” - questa è stata la prima frase di Luca Bonavia, direttore del Laboratorio Corale Cantar Storie di Domodossola, prima del concerto tenuto il 12 settembre nel Museo dell’Opera del Duomo. Il coro da camera a voci maschili arrivato dalla cittadina italiana ha trascorso 3 giorni a Pécs, ed è stato il primo incontro organizzato grazie a una relazione che ha ormai una storia di più decenni. I punti d’incrocio sono Zoltán Kodály e László Agócsy. E perché proprio a Pécs? Questa non è una domanda perché i due nomi, la mentalità dei due personaggi più importanti della storia della musica ungherese si intrecciano profondamente con la città di Pécs. Il complesso di Luca Bonavia ha cantato un’opera rielaborata da Lajos Bárdos proprio nella città dove è nato il famoso “metodo di Kodály” e, forse possiamo chiamarlo anche così, di Agócsy, e da dove é partito il movimento “Gioventù Cantante”.
Le origini di questa relazione risalgono a un discorso tenuto negli anni Sessanta dal professor Agócsy sulla pedagogia di Kodály. La risolutezza e la passione del professore per la musica corale colpirono Giovanni Mangione, professore di musica di Firenze che portò con sé il metodo ungherese per l’insegnamento della musica e lo trapiantò anche a Firenze, capitale della cultura italiana. Più tardi fondò anche il Centro Kodály, dal quale influsso vennero fondate le Associazioni Kodály anche all’estero. Anche l’associazione di Domodossola che nelle valli vicine raccoglie, cataloga ed elabora i canti tradizionali secondo i metodi di Kodály e Bárdos, fa parte dell’associazione fiorentina. Un anno fa la vedova del professor Mangione ed Erika Agócsy, figlia di László Agócsy tentarono di ravvivare il rapporto con Pécs, scrivendosi alcune lettere e chiedendo a Ernő Nagy, maestro del Coro Szeráfi di ospitare il coro italiano, iniziando così una relazione di gemellaggio tra i due cori cui “lingua” comune è quella della musica.
È da menzionare che il Coro Szeráfi, coro della Chiesa dei Francescani di Pécs, è stato fondato nel 1929 da László Agócsy, ma la sua attività è stata interrotta negli anni Cinquanta per la dittatura dei comunisti ed è stata ripresa solo nel 1999 sotto la direzione di Ernő Nagy. I componenti del coro sono alcuni studenti del collegio e gli ex-alunni del maestro dei licei Széchenyi e Nagy Lajos, che si recano alla prova con entusiasmo ogni lunedì sera e collaborano nelle messe una volta al mese. Insomma, il coro che festeggerà l’anno prossimo il decimo anniversario della sua ricostruzione si é messo in contatto con il Laboratorio Corale Cantar Storie di Domodossola e dopo più mesi di organizzazione e corrispondenza l’ha ospitato a Pécs tra il 12 e il 14 settembre.
Il complesso è arrivato a Pécs venerdì pomeriggio e ha subito allietato gli abitanti della città con un concerto tenuto nel Museo dell’Opera del Duomo.
Il pubblico ha ascoltato con attenzione e sorriso sincero il loro canto pieno di gioia di vivere. Abbiamo avuto la possibilità di ascoltare una serie di elaborazioni del direttore Luca Bonavia e del musicista Paolo Bon, e anche una composizione di Lajos Bárdos. “Vola, vola...” - così cantano i 13 componenti del coro, uomini fatti e ragazzi più giovani. Cantano all’italiana, in modo omogeneo e con sentimenti profondi nei loro occhi, come se conoscessero tutta la spiritualità della musica popolare ungherese. Cantava anche la loro anima... In seguito abbiamo visto rappresentazioni ricche di elementi teatrali... sì, questo era già uno spettacolo vero e proprio! Lo sapevi, caro lettore, che si può cantare anche con la parola? Infatti, loro cantavano con le parole, con il fischio, cantavano in ogni modo come si può cantare: con serietà, con umore... con vita!
La cena consumata insieme ha offerto la possibilità ai membri dei due cori di cantare insieme e di conoscersi meglio. Visto che si tratta di italiani, tutta la serata era caratterizzata da un’atmosfera allegra e vivace. Quando invece abbiamo cantato insieme l’elaborazione di una canzone popolare ungherese composta da Bárdos, ci sentivamo tutti un po’ commossi...
Sabato, dopo la visita dei monumenti della città, è seguito il concerto al Festival di Harkány, con grande successo ma in fretta perché alle 17 i fedeli aspettavano già la partecipazione del coro italiano alla messa. Nella Chiesa dei Francescani i due cori hanno cantato insieme le parti della liturgia. Anche il ragazzo che faceva il chierichetto era italiano: ha 12 anni ma sa già tutto sull’Ungheria e parla più lingue. Nell’acustica perfetta i fedeli hanno ascoltato con anima commossa le armonie bellissime del coro italiano che li faceva dilettare con un piccolo concerto improvizzato anche dopo la messa.
La cena di sabato sera era una conclusione degna dei due giorni passati insieme. I componenti del Coro Szeráfi, nonostante le condizioni economiche modeste, hanno apparecchiato il tavolo con grande cura, portando piatti deliziosi preparati a casa: vari tipi di carne e insalata, frutti, dolci, torte, ecc. che piacevano molto agli italiani. Qui vorrei ricordare il nome di Péter Vass, direttore del Collegium Seraphicum che con il suo appoggio finanziario ha aiutato il coro nel far conoscere agli amici italiani la cucina ungherese. Anche questa serata ci siamo divertiti bene insieme, mangiando e cantando anche l’inno italiano, ungherese e quello della Transilvania. Poiché gli italiani dovevano alzarsi presto per partire a Budapest i due cori si sono congedati alle 23 con la speranza di rivedersi ancora... Arrivederci a Domodossola, ciao, o come gli italiani hanno salutato le donne con un largo sorriso: “Csókolom, csókolom!” (Lilla Emesz)

venerdì 3 ottobre 2008

Sito dell'AIKEM - Notiziario


Anche sul Notiziario del sito dell’aikem un resoconto del viaggio ungherese del Laboratorio Corale, all’indirizzo www.aikem.it/notiziario.htm.

mercoledì 1 ottobre 2008

Il Laboratorio Corale in onda sulla Tv ungherese

Due emittenti televisive ungheresi, Pécs Tv e Pannon Tv, hanno ripreso i Concerti ungheresi del Laboratorio Corale Cantar Storie.
Sul sito www.pecstv.hu, all’indirizzo http://www.pecstv.hu/archivum/?vid=c3BmBB4 è possibile visionare il servizio andato in onda relativo all’evento.

(per il download è necessario registrarsi al sito di Pécs Tv)

venerdì 26 settembre 2008

Cantar Storie... in Ungheria



(dall’articolo apparso su “Eco Risveglio Ossolano” del 25/09/2008)
Un viaggio musicale e concertistico ricco di soddisfazioni, quello che dal 12 al 14 Settembre ha portato il Laboratorio Corale Cantar Storie di Domodossola, diretto da Luca Bonavia, in terra ungherese.
Il gruppo vocale ossolano, grazie ai contatti con l’Associazione Internazionale Kodály, è stato invitato nella città universitaria di Pécs, dove ha tenuto tre concerti: il primo nella splendida sala archeologica del museo locale, quindi nel celebre parco termale di Harkány ed infine nella suggestiva chiesa dei francescani.
«È difficile esprimere - dice Bonavia - l’emozione che ci ha accompagnato durante il viaggio. Il popolo ungherese ha la musica nel cuore, ed in particolare proprio nella città di Pécs è avvenuto anni fa l’incontro tra Làzlò Agòcsy e Giovanni Mangione, che ebbe il merito di far approdare in Italia i fondamenti del metodo di Zoltán Kodály per l’educazione musicale».
Durante i concerti, oltre all’applaudita esecuzione di molti brani della tradizione orale ossolana da parte dei cantori del Laboratorio Corale, Bonavia, riscuotendo grande interesse ed apprezzamento, ha illustrato i contenuti della sua “Teoria corale dell’arcaico” ed il proprio progetto innovativo di divulgazione nell’ambito dei principi filosofici e pedagogici ai quali Kodály dedicò la sua opera.
«Stiamo progettando - aggiunge Bonavia - un’importante iniziativa che si svolgerà il prossimo anno nella nostra provincia, per la quale abbiamo ottenuto il contributo di enti e fondazioni locali: sarà il primo seminario dedicato al metodo Kodály sul nostro territorio, al quale inviteremo esperti italiani ed ungheresi. Sarà rivolto a insegnanti, musicisti, direttori di coro, cantori, ed a tutti coloro che intendono avvicinarsi alla musica in modo intuitivo e dando voce alle proprie ispirazioni interiori».
Al viaggio in Ungheria, che ha inoltre permesso ai cantori ed ai loro accompagnatori di visitare la città di Budapest, méta auspicata del gruppo nell’immediato futuro, ha partecipato il fotografo domese Carlo Pessina, autore di un vero e proprio reportage di questa avventura corale.


[altri articoli sono apparsi su “Eco Risveglio del Verbano” del 24/09/2008; “La Stampa” del 25/09/2008; “Il Verbano” del 27/09/2008, “Il Popolo dell’Ossola” del 27/09/2008]

lunedì 15 settembre 2008

Pécs, 13 Settembre 2008


Partecipazione alla Santa Messa e breve Concerto del Laboratorio Corale Cantar Storie
presso la Chiesa francescana di Pécs

Otche Nash - Nikolaj Kedrov
O Sanctissima - ricostruzione di Renato Dionisi
Wo Glöibä da Libe - elaborazione di Paolo Bon
Vola vola - elaborazione di Lajos Bardos
Fiore d’arancio - elaborazione di Mauro Zuccante
Un’alba amara - elaborazione di Paolo Bon
Mammalemistà - elaborazione di Mario Lanaro

Harkany, 13 Settembre 2008


Il Laboratorio Corale Cantar Storie partecipa al xiv “Harkány Szüreti Fesztivál”
presso il Parco Termale di Harkány

Noi siamo i portacorda - elaborazione di Paolo Bon
E la donna per essere bella - elaborazione di Mario Lanaro
Mammalemistà - elaborazione di Mario Lanaro
Susanne màcht üf zàr - elaborazione di Luca Bonavia
Son qui sotto - elaborazione di Mario Lanaro
Nozze a Folsogno - elaborazione di Paolo Bon

Pécs, 12 Settembre 2008







Conferenza/Concerto del Laboratorio Corale Cantar Storie
presso la Sala Archeologica del Museo storico

Vola vola - elaborazione di Lajos Bardos
Ein trauriges Walser Wiegenlied - elaborazione di Paolo Bon
Scho liab scho liab…- elaborazione di Luca Bonavia
A dieci ore - elaborazione di Mario Lanaro
Susanne màcht üf zàr - elaborazione di Luca Bonavia
Schtan üf! - elaborazione di Paolo Bon
Wo Glöibä da Libe - elaborazione di Paolo Bon
Fiore d’arancio - elaborazione di Mauro Zuccante
Un’alba amara - elaborazione di Paolo Bon
Un ts Annamarii - elaborazione di Paolo Bon
…und weiß no ni was.. - elaborazione di Luca Bonavia
Mammalemistà - elaborazione di Mario Lanaro

sabato 6 settembre 2008

Cantar Storie, trasferta in terra fiorentina




(dall’articolo di Carlo Zaninetti su “Eco Risveglio Ossolano” del 04/09/2008)
Dal 25 al 30 Agosto si è svolto a Firenze il seminario estivo dell’aikem (Associazione Italiana Kodaly per l’Educazione Musicale), cui hanno partecipato allievi provenienti da tutta Italia, interessati ad apprendere questo importante metodo per l’insegnamento della musica ideato dal didatta e musicista ungherese Zoltán Kodály. Il Laboratorio Corale Cantar Storie di Domodossola, diretto da Luca Bonavia, ha preso parte al seminario come “coro laboratorio” nel corso di esercitazioni corali, unendosi inoltre ai corsi di lettura e solmisazione. «Siamo molto felici - dice il presidente Fedele Cappelletti - di essere stati invitati a collaborare a questo importante seminario, avviando inoltre un percorso di formazione e di crescita per i nostri cantori».
Al termine del corso il Laboratorio Corale è stato protagonista di una conferenza-concerto, alla presenza di numerose autorità musicali toscane e dell’illustre studiosa ungherese Erzsébet Hégy. «Abbiamo avuto un ulteriore motivo di soddisfazione - aggiunge Cappelletti - poiché al nostro direttore Luca Bonavia è stata assegnata la Borsa di studio intitolata a Giovanni Mangione, e nell’estate del prossimo anno potrà recarsi all’Istituto di Kecskemét, in Ungheria, e partecipare al seminario europeo organizzato dall’Associazione Kodalyana Internazionale.

[un altro articolo è apparso su “La Stampa” del 04/09/2008]

Firenze, 29 Agosto 2008


Conferenza/Concerto del Laboratorio Corale Cantar Storie
presso l’Auditorium della Madonnina del Grappa

Noi siamo i portacorda - elaborazione di Paolo Bon
Ùn ts Annamarii - elaborazione di Paolo Bon
Se tu fossi una regina - elaborazione di Gianmartino Durighello
Mammalemistà - elaborazione di Mario Lanaro
Susanne màcht üf zàr - elaborazione di Luca Bonavia
Un’alba amara - elaborazione di Paolo Bon
Ein trauriges Walser Wiegenlied - elaborazione di Paolo Bon
Schtan üf! - elaborazione di Paolo Bon
Fiore d’arancio - elaborazione di Mauro Zuccante
Nozze a Folsogno - elaborazione di Paolo Bon
Aleiger! - elaborazione di Luca Bonavia